Tutti i viaggi di Piero Angela in un libro/racconto

Sul portale gliamantideilibri.it Veronica Lempi scrive, con giusta ragione, nell’incipit di una recensione che risulta puntuale e ben fatta, che “da un libro si impara sempre qualcosa. Da Piero Angela si impara sempre qualcosa. E se il libro è un’autobiografia di Piero Angela, niente di meglio per assorbire nozioni di vita vera. “Il mio lungo viaggio” non è solo un titolo figurativo, ma un vero e proprio sunto di ciò che il testo racchiude. Un viaggio durato, ad oggi, 90 anni. Piero Angela racconta di quello che ha visto e di quello che ha sentito. Sempre con la mente allerta, ma con grande cuore. Testimone di momenti ricchi anche nella povertà, di episodi a volte insipidi nello splendore dell’abbondanza, di rapporti veri e genuini e di conoscenze effimere. Racconta la vita di ieri e quella di oggi partendo dagli episodi della sua infanzia, passando per l’avvio della sua carriera, la nascita di una nuova famiglia, fonte di immenso orgoglio, per arrivare ad aneddoti di attualità che insegnano le regole della vita civile e che, come gli altri, rimarranno sempre attuali.

Il mio lungo viaggio – scrive ancora Veronica Lempi – è un testo che sicuramente si allontana dai classici divulgativi di Piero Angela, ma che, comunque, mantiene una linea  inconfondibile tipica di chi lo ha scritto. Come sottotitolo “90 anni di storie vissute”, niente di più diretto, esplicito ed esaustivo. Forse anche una provocazione, perché se interpretata così, l’ultima opera di Piero Angela rivela un significato ben preciso: oggi la vita ci sta sfuggendo di mano. Tanto tempo a disposizione, come ieri, ma non goduto. Perso tra social network e ricerca di approvazione effimera, che poco sazia. Perché la vita autentica, quella che racconta nel libro, era – ed è! – fatta di sguardi, emozioni che si percepiscono, che non hanno necessità di essere sbandierate in un post. Lo “sharing” esiste da sempre, ma si trattava allora di una condivisione di momenti, di passioni. Da queste righe arriva l’ennesima conferma che la vita, cinquant’anni fa, aveva un sapore deciso,  autentico. Tra provocazioni quindi, e consigli, il libro si legge in pochi giorni. Perché scorre veloce, ricco di ricordi e aneddoti che sempre comunicano qualcosa. Si parla di viaggi, e sono tanti, intorno al mondo sempre con una missione: conoscere e portare a casa, per tramandare. Si legge chiara e netta la voglia di sapere, che fosse per lavoro o per interesse personale, ma che ha in ogni caso apportato  qualcosa. È riconoscibile l’ottica e l’analisi di un uomo che da sempre si nutre di stimoli, non forzati ma accolti con entusiasmo. Ed è questa la chiave.

La critica all’Italia di oggi emerge, e Piero Angela ne fa questione non appena spicca lo spunto, qua e là nel testo. Ma critica non intesa come grezzamente si potrebbe: non si tratta di polemica, è vera e propria osservazione da cui vengono tratte definite conclusioni. Il confronto con le tante culture esplorate e raccontate ne “Il mio lungo viaggio” aiuta ad approfondire una riflessione forse scontata quanto fondamentale: ognuno di noi è un bene prezioso per l’evoluzione e l’ottimizzazione sociale.

Qualche passaggio dedicato alla Rai, a come ha iniziato la sua nuova avventura lì, tra i servizi giornalistici, il TG, ed i programmi dedicati poi. Ma, in fondo, è impossibile fare un sunto della trama perché parla di vita. Mi piace di più fare accenno a quanta passione si assapora da questo libro, ecco, forse è questa la luce che accompagna fino all’ultima parola dell’ultima pagina: la passione ed il desiderio di contagio. Un libro piacevole e che merita tanto, e poi… riesce a farci riflettere anche quando la prerogativa è un’altra. E sennò non sarebbe Piero Angela!”

Ibs, a sua volta, non fa mancare altre interessantissime angolazioni attorno al libro di un divulgatore del calibro di Piero Angela. “Ha viaggiato nel corpo umano, nella preistoria, nel passato e nel futuro, e ogni volta ci ha portati con sé.

«Una delle prime occasioni di avvicinarmi alla scienza la ebbi quando mi regalarono l’Enciclopedia dei ragazzi, dieci bei volumi con un mobiletto contenitore. Il mio volume preferito, il più consunto, era quello dei “Perché?”. Probabilmente lì è nato il piacere di capire»

Con questo libro, Piero Angela ci accompagna in un viaggio diverso, attraverso due secoli e molti continenti, in mezzo a mille peripezie, incontri, scoperte e avventure: la sua vita. Il principe della divulgazione televisiva, l’autore di decine di bestseller che hanno svelato a tre generazioni di italiani la bellezza della scienza, stavolta ha scritto un libro diverso: «Non è un libro di divulgazione scientifica, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto … Il libro racconta le mie esperienze di lavoro, il ‘dietro le quinte’ di oltre mezzo secolo di televisione … Ma per la prima volta rispondo anche a certe domande che spesso mi vengono rivolte in occasione di incontri o conferenze, e che riguardano la mia vita, la mia formazione, gli inizi in RAI, il pianoforte, persino la mia infanzia». Nato nel 1928, testimone oculare di due secoli, ci racconta in modo vivido l’Italia degli anni Trenta e Quaranta, gli anni esaltanti del miracolo economico, la nascita della televisione, la sua straordinaria carriera di giornalista: prima cronista, poi inviato, poi inventore e conduttore di programmi che hanno contribuito a diffondere tra gli italiani una cultura scientifica. Nel libro ci sono decine di aneddoti e di incontri che ne fanno una lettura godibilissima. Ma c’è soprattutto un grande insegnamento, particolarmente prezioso per i giovani che lo venerano come un mito: la passione di sapere e la voglia di scoprire possono portare molto lontano nella vita, e fare di chiunque una persona speciale.

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