Marco Lanza all’Ussero di Pisa con il suo libro sul calcio romantico

Martedì 15 aprile alle 18 presso il Caffè dell’Ussero sul lungarno Pacinotti, lo scrittore Marco Lanza presenta il libro “I protagonisti del calcio romantico”. E, non solo per chi ama il calcio ma il costume d’italica impresa o per chi è cresciuto a pane e pallone è un tuffo carpiato nella memoria di un periodo che non tornerà mai più, l’album dei ricordi che avevamo lasciato in cantina tra un Tango e un paio di Tepa. Così, nella più classica tradizione di un stile che l’Ussero ama riproporre e condividere, l’occasione è ghiotta per parlare di un mondo, quello del calcio e dei sentimenti forti che esso agita da sempre, che coinvolge milioni di persone.
Basterebbe dire che la prefazione è stata scritta da Bruno Pizzul scomparso da poco assieme ad uno stile impeccabile. La sua è una chiave di lettura del tutto particolare del calcio. Dedicata a chi ha amato il gioco del calcio. Avvisato è chi lo ama, poiché per evidenti ragioni di età, farà a fatica a credere che è esistito un pallone senza procuratori, 4-3-2-1, recompra e interviste sotto la custodia di un addetto stampa. Tra i commenti di Cesare Prandelli, Aldo Serena, Luigi Colombo le 246 pagine in brossura con bandelle, illustrato con la sua prima edizione che è del luglio 2024 Mario Lanza ha messo dentro tutto il suo calcio, una passione che può definirsi sanguigna e che coinvolge tutti.
Un libro nel quale di calcio se ne parla in modo quasi “visivo”, come fossimo davanti a una finestra spalancata sulla cultura popolare, la storia e la società, alla scoperta di fatti, personaggi, curiosità e aneddoti che hanno accompagnato il percorso dei più grandi calciatori italiani e di tanti allenatori e presidenti. Il tutto condito dai commenti di grandissimi personaggi e da rievocazioni personali, dichiarazioni “indimenticabili” e un personalissimo “albo d’oro” dell’autore, che abbraccia quasi cent’anni di storia: calcio sì, ma romantico, quello di un tempo, insomma. Che però non è un tempo lontanissimo: gli adulti di oggi erano ragazzi, i loro genitori riempivano gli stadi, stavano attaccati alla radio seguendo le cronache minuto per minuto e correvano in edicola a comprare il quotidiano sportivo… . Non una semplice cronaca ma un tributo ai protagonisti del calcio che hanno lasciato un segno indelebile. Ogni capitolo è dedicato a figure memorabili, dai calciatori che hanno fatto la storia delle squadre fino agli allenatori che hanno saputo plasmare il gioco. I profili di questi atleti sono arricchiti da aneddoti personali, frasi significative e racconti che fanno vibrare il cuore dei lettori, riportandoli a momenti indimenticabili.
Con arguta abilità di narratore, Marco Lanza ha riavvolto il nastro per far rivivere spezzoni di un secolo dello sport più amato che ci riporta con la memoria a quando correvamo dietro ad un pallone su uno spelacchiato campo di periferia. Le parole di chi per una vita ha svolto la professione di giornalista ci arrivano con leggerezza e raccontano di calcio, ma anche della nostra vita.
Giornalista con vasta esperienza televisiva. Siciliano di nascita, Marco Lanza vive da sempre a Milano. Ha diretto CantTV e ha lavorato a Telemontecarlo come capo della redazione sportiva di Milano. Ha seguito 5 mondiali di calcio, 4 Olimpiadi, 2 Mondiali di pallacanestro e centinaia di gare sportive. Dal 2000 al 2017 ha lavorato per La7 nella redazione politica e giudiziaria. Dal 2017 è socio della Golf Television con la quale ha realizzato circa 500 puntate della trasmissione settimanale di golf, insieme al collega Marco Bucarelli.



Così i tempi sono passati e cambiati ma la telecronaca di Giacomo Bulgarelli per TeleMonteCarlo di Arabia Saudita-Kuwait, valida per il Giochi del Mediterraneo 1983 rimette la stessa emozione. Quelle di quando le formazioni ufficiali in redazione non arrivarono mai e i giocatori erano tutti sconosciuti. E l’Onorevole Giacomino, nella cronaca a due voci con Lanza, chiamò Abdullah qualsiasi giocatore mettesse in fila almeno due passaggi. Altra chicca nel libro. Quella volta che Franco Scoglio disse a Boniperti che sarebbe stato felice di andare “da Lipari a Torino a piedi. Ma a una condizione: lei deve propormi un contratto giusto, non un minimo più i premi”.
Ciò che colpisce è che di ognuno Marco Lanza narra le gesta dentro e fuori dal campo, i retroscena e alcune frasi significative. Provate a pensare ad Euro 24, alla Champions o alla nostra Serie A e poi aprite “I protagonisti del calcio romantico”. Non crederete che Cesarone Prandelli aveva molte richieste in quanto centrocampista polivalente in un periodo dove ad andare in panchina erano solamente due calciatori. Non crederete che il primo a cercare una spina dorsale forte di una squadra (portiere-difensore centrale-centrocampista centrale – prima punta tutti forti) fu Giovanni Trapattoni (Zoff–Scirea–Furino–Bettega). Solo Lanza e pochi altri ricordano Boskov dire a un giornalista dopo una gara anonima del suo Napoli: “Tua testa buona solo per tenere cappello”. All’epoca era schiettezza, ora sarebbe materiale da ufficio indagini.
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Marco Lanza racconta di un calcio dove i braccetti si chiamavano terzini fluidificanti e il controllo orientato era lo stop a seguire. Lanza mette in fila cronache, curiosità e frasi di sette portieri, due difensori, quattro terzini di fascia, due registi difensivi, tre centrocampisti, cinque fantasisti, sette registi (o numero dieci), sette attaccanti e undici allenatori. Nulla è lasciato al caso, dalla ricerca delle categoria a chi vi fa parte. Chi li ha visti capirà perché Enel Antognoni è tra i registi e il Mancio tra i fantasisti. E perché Claudio Gentile non è nella stessa categoria di Paolo Maldini. In attesa che all’Ussero con l’apporto ed il supporto di molte voci autorevoli martedì 15 aprile si parli nel dettaglio di tutti i pregi di un libro che va letto per intero vi proponiamo l’indice
INDICE
Prefazione, Bruno Pizzul
Il commento di Cesare Prandelli
Il commento di Aldo Serena
La lettera-commento di Luigi Colombo
Nota introduttiva dell’autore
I protagonisti del calcio romantico
Portieri
Giorgio Ghezzi (il “Kamikaze”)
Fabio Cudicini (“Ragno Nero”)
Enrico Albertosi (“Ricky”)
Walter Zenga (“Uomo Ragno”)
Gianluca Pagliuca
Dino Zoff (“Super Dino”)
Gianluigi Buffon (“Superman”)
Difensori
Tarcisio Burgnich (“Roccia”)
Claudio Gentile (“Gheddafi”)
Terzini di fascia
Giacinto Facchetti (“Cipe”)
Antonio Cabrini (“Bell’Antonio”)
Paolo Maldini (“Cuore di Drago”)
Giuseppe Bergomi (“lo Zio”)
Registi difensivi
Franco Baresi (“il Kaiser”)
Gaetano Scirea (“Gai”)
Centrocampisti
Marco Tardelli
Carlo Ancelotti (“Carletto”)
Gabriele Oriali (“Piper”)
Fantasisti
Alessandro Mazzola
Francesco Totti (“il Capitano” e “il Pupone”)
Roberto Baggio (“Divin Codino”)
Roberto Mancini (“il Mancio”)
Alessandro Del Piero (“Pinturicchio”)
Registi / Numeri 10
Giacomo Bulgarelli (“Onorevole Giacomino”)
Gianni Rivera (“Golden Boy”)
Giancarlo Antognoni
Fabio Capello (“il Geometra”)
Cesare Prandelli (“Cesarone”)
Giancarlo De Sisti (“Picchio”)
Andrea Pirlo (“il Maestro”)
Attaccanti
Giuseppe Meazza (“Balilla”)
Silvio Piola
Pietro Anastasi (“Petru ’u turcu” e “Petruzzo”)
Pierino Prati (“la Peste”)
Paolo Pulici (“Puliciclone”)
Luigi Riva (“Rombo di Tuono” e “Gigirriva”)
Paolo Rossi (“Pablito”)
Allenatori
Helenio Herrera (“il Mago”)
Nereo Rocco (“El Paròn”)
Fulvio Bernardini (“Professore/Fuffo/Dottore”)
Ottavio Bianchi (“il Sergente di Ferro”)
Nils Liedholm (“il Barone”)
Manlio Scopigno (“il Filosofo”)
Giovanni Trapattoni (“Il Trap”)
Vujadin Boskov (“zio Vuja”)
Sven Goran Eriksson (“il Profeta”)
Tommaso Maestrelli (“il Maestro”)
Osvaldo Bagnoli (“il Mago della Bovisa”)
L’hanno detto loro…
Il “mio” Albo d’oro…
Tre ricordi, le mie dediche